venerdì 6 marzo 2009

Khutba del 06/03/2009, avvicinandoci alla ricorrenza della noascita del Profeta (pbsl)



"Bismillah ar rahmani ar rahim
Al hamdulillah rabbi al alamine
Wa salutu, as salamu ala sayydina al mursalin,
Sayydina muhammad wa alii wa sahbhii
Wa ala kulli al muminin wal mumina

La lode appartiene ad Allah, noi lo lodiamo e imploriamo il Suo aiuto, la Sua guida, il Suo soccorso.
Ci rifugiamo in Allah contro il male nel nostro animo e delle nostre cattive azioni.
Colui che Allah guida non potrà perdersi, colui che Allah allontana non potrà trovare chi lo riconduca sulla retta via.
Ashadu la ilah illa Allah ..
Wahdahu la sharika la
ashadu anna Muhammadan rasuluLlah

Egli ci ha onorati inviandoci il migliore dei profeti e rivelando il migliore dei libri e ci ha dato la via dell’islam.

Affermo che il nostro maestro, la nostra guida, il nostro modello, il nostro amico ed educatore è Muhammad (pbsl) Suo servo ed inviato. Ha consegnato l’amana, trasmesso il messaggio e guidato la comunità, lottato sul sentiero di Allah così come dev’essere fatto.
Egli ci ha lasciato una via luminosa, tanto nel giorno quanto nella notte.
Solo colui che è destinato a perdersi si perderà, colui che invece obbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) sarà sulla buona strada.
Chi invece disobbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) danneggerà sé stesso e non lederà Allah in alcunché

Colui che ringrazia ringrazia per se stesso, colui che è ingrato sappia che Allah è al Ghany, al Karim

Facci vivere Signore nella via che egli ci ha mostrato, facci morire e resuscitare tra i suoi, quelli che ci hai indicato come meritori : i profeti, i veridici, i martiri, i devoti. Quale migliore compagnia

amma bad

sono passati quasi 1439 anni dalla nascita nel 570

Vogliamo ricordare oggi le circostanze storiche e un prodigio che avvenne in quello stesso anno benedetto

In quell’anno 570 d.C. (o 571) Abraha, governatore abissino dello Yemen, aveva giurato di distruggere la Ka’ba, che riteneva un santuario idolatrico, in modo da affermare il predominio cristiano su tutta la penisola arabica.
Radunò una potentissima armata e marciò verso l’Hijaz travolgendo la resistenza di alcune tribù arabe che cercarono di sbarrargli il cammino. Alla testa dell’esercito marciava un grande elefante che caricando faceva strage e incuteva il più grande terrore.

Giunto nelle vicinanze della Mecca, Abraha inviò messi nella città e chiese di incontrarne il capo. La Mecca non aveva un vero e proprio capo, ma venne incaricato ‘Abd al-Muttalib , il nonno del Profeta (pbsl) che, tra l’altro, aveva un problema personale da risolvere: le avanguardie abissine avevano razziato un gregge di cammelli che gli appartenevano e voleva ritornarne in possesso.

Abraha fu colpito dalla figura di Abd al-Muttalib e volle compiacerlo chiedendogli in cosa potesse favorirlo. Il notabile coreiscita chiese che gli fossero restituiti i suoi cammelli e, di fronte alla delusione del governatore per una richiesta così infima rispetto al rischio di distruzione del "Santuario degli Arabi", chiarì: " I cammelli sono i miei, la Ka’ba ha un suo Padrone che certamente la difenderà.
L’affermazione suscitò l’irritazione del governatore che ribadì la sua intenzione di radere al suolo la Ka’ba, l’indomani.

Tornato alla città Abd al-Muttalib invitò la gente a ritirarsi sulle colline circostanti, poi si recò al Tempio e pregò Allah di proteggere la Sua casa.

Il giorno dopo, quando l’esercito stava per muovere contro la città, avvennero fatti prodigiosi. L’elefante si accovacciò, e nonostante le blandizie e le percosse, rifiutò ostinatamente di avanzare. Abraha avrebbe dovuto capire la portata di quel segno, ma non fu così e dette l’ordine di avanzare ugualmente.

A questo punto Allah (gloria a Lui l’Altissimo) colpì duramente la gente dell’elefante: apparve una miriade di uccelli che scagliò sugli Abissini e sui loro alleati un flagello sotto forma di pietre durissime e mortali che " Li ridusse come pula svuotata".


'Alam Tará Kayfa Fa`ala Rabbuka Bi'aşĥābi Al-Fīl 'Alam Yaj`al Kaydahum Fī Tađlīlin [Wa 'Arsala `Alayhim Ţayrāan 'Abābīla Tarmīhim Biĥijāratin Min Sijjīlin Faja`alahum Ka`aşfin Ma'kūlin


"Non hai visto come agì il tuo Signore con quelli dell’elefante? Non fece fallire le loro astuzie? Mandò contro di loro stormi di uccelli lancianti su di loro pietre di argilla indurita. Li ridusse come pula svuotata". (Corano CV).

In quello stesso anno, che negli annali dei Coreisciti venne ricordato come "l’anno dell’Elefante", Abd Allah figlio di Abd al-Muttalib morì durante un suo soggiorno a Yathrib, e poco tempo dopo da sua moglie Aminah, figlia del capo di una delle più nobili tribù di quella città, nacque un bambino maschio cui venne imposto il nome di Muhammad.


II parte

Parlando del Suo Inviato (pbsl) dice Allah nel Suo Libro generoso

Wa Mā 'Arsalnāka 'Illā Raĥmatan Lil`ālamīna

Non ti abbiamo mandato se non come una misericordia per i mondi (al muminuna 107)

Questo significa che la misericordia di Allah è scesa su tutto il creato per il tramite del Profeta Muhammad e non solo grazie al Corano che Allah gli ha rivelato e che lui ha trasmesso fedelmente ma anche grazie alla grandezza del suo carattere…

Dice infatti Allah :

Wa 'Innaka La`alá Khuluqin `Ažīmin
in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere . Al Qalam 4

Questa straordinarietà di carattere che Allah subhana ata ala ha concesso al Suo Messaggero (pbsl) ha fattosì che egli potesse dare testimonianza continua e puntuale del Corano stesso tanto che nostra madre Aisha, (Alla sia soddisfatto di lei e di tutte le nobili madri dei credenti) ebbe a dire… “era un Corano che camminava”.

Allah Altissimo affida al Suo Inviato (pbsl) la missione di formare e guidare lo stereotipo della comunità islamica. E suscita intorno a lui una comunità di uomini e donne, composita e variegata:
Mistici o abili uomini d'affari, severi asceti o giullari scherzosi fino all'inverosimile, valorosi nella lotta e tutti fedelissimi al Profeta, quegli uomini e quelle donne seppero dare quell'interpretazione autentica dei precetti e della morale islamica che ancora oggi ispira tutti noi musulmani.

Reciya infatti il Libro di Allah:

Wa 'Innaka Latahdī 'Ilá Şirāţin Mustaqīmin
In verità tu guiderai sulla retta via, Ash-Shuarà 52


Allah diede al Suo messaggero (pbsl) una straordinaria capacità di relazionarsi con ognuno di loro, con lo schiavo come con il fiero capotribù, con il persiano Salman, con la serva abissina Baraka traendo da ognuno di loro il meglio. Egli venne infatti a "migliorare i caratteri eccellenti".

Cari fratelli e sorelle,

le poche cose che abbiamo potuto dire cio devono spingere sempre più alla conoscenza della pratica benedetta del nostro Profeta (pbsl) e all’imitazione delle sue virtù e di quelle dei suoi compagni fedeli.


Ma ricordate sempre che Allah ci avvertiti nel Corano con quel versetto che recitato da Abu Bakr Siddik (Allah sia soddisfatto di lui) riportò la calma nella comunità sconvolta per la morte terrena di Muhammad (pbsl)

Wa Mā Muĥammadun 'Illā Rasūlun Qad Khalat Min Qablihi Ar-Rusulu 'Afa'īn Māta 'Aw Qutila Anqalabtum `Alá 'A`qābikum Wa Man Yanqalib `Alá `Aqibayhi Falan Yađurra Al-Laha Shay'āan Wa Sayajzī Al-Lahu Ash-Shākirīna

"Muhammad non è altro che un messaggero, altri ne vennero prima di lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi? Chi ritornerà sui suoi passi, non danneggerà Allah in nulla e, ben presto, Allah compenserà i riconoscenti". (ali imran ,144)

Muhammad è nato in quel giorno benedetto del 570 (o 571) e 63 anni dopo, in un giorno triste, Allah ha richiamato la sua anima.

La sua missione però prosegue idealmente nella nostra comunità di credenti

Allahumma salli 'ala Muhammadin wa 'ala 'aali Muhammadin, kama salaiyta 'ala Ibrahima wa 'ala 'aali Ibrahima wa barik Muhammadin wa 'ala 'aali Muhammadin, kama salaiyta 'ala Ibrahima wa 'ala 'aali Ibrahima fil alamina, innaka hamidun majid

Allahumma accetta le nostre azioni e perdona i nostri peccati
Allahumma guidaci sulla Tua Via e non ci allontanare
Allahumma sostienici nella nostra fede e nelle nostre intenzioni
Allahumma benedici noi e le nostre famiglie, i nostri genitori, le nostre spose e i nostri figli
Allahumma guariscici dai mali del corpo e da quelli dell’anima
Allahumma rendici degni di testimoniare la Tua verità e la Tua generosità, anta al Haq al Karim
Allahumma benedici e proteggi chi si è posto sulla Tua via con sincerità e coraggio.
Allahumma sostieni coloro che s’impegnano nella causa del bene .
Allahumma allontana ogni fitna dalla nostra comunità"


Sermone preparato ed eseguito dal fratello Hamza Roberto Piccardo.