sabato 28 marzo 2009

Khutba del 20/03/2009, dare ascolto ad Allah e al Suo inviato ( La Pace su di Lui)



"AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA ‘IN 

Fratelli e Sorelle, introduciamo l’argomento che tratteremo oggi, cioè l’importanza di dare ascolto ad Allah e al Suo Inviato (la pace su di lui), leggendo le parole di Allah l’Altissimo a questo riguardo: “O voi che credete! Date ascolto ad Allah e al Suo Messaggero allorché vi chiama a ciò che vi dà vita, e sappiate che Allah si intromette fra l’uomo e il suo cuore e che a Lui sarete tutti addotti” (Sura del bottino VIII, v. 24).

Dunque la scelta di descrivere come peculiarità del credo questo appello, per mostrare che la fede esige la massima convinzione nella cura di Allah da ottemperare l’ordine a cui si è chiamati. Quindi Allah Potente ed Eccelso ha chiarito che dare ascolto al Profeta (la pace su di lui) è dare ascolto a Lui stesso, infatti questo atto di ubbidienza deve significare per i credenti la vita spirituale secondo la conoscenza delle prescrizioni divine, perché la conoscenza è vita e l’ignoranza è la morte. Perciò bisogna ubbidire al contenuto del Sacro Corano, vale a dire agli ordini e ai divieti, in ciò è la vita eterna, la grazia perpetua, la tranquillità e la felicità. Il miscredente esanime riacquista la vita grazie alla fede, perché la vita è la forza, in essa è la capacità di discernere e scegliere, la vita è la ragione per mezzo della conoscenza e del buon senso. A questo proposito Al-Bukhari (Allah abbia misericordia di lui) ha riferito quanto narrato da Abi Sa’id bin Al-Mu’alla (Allah si compiaccia di lui). Stava pregando quando il Profeta (la pace su di lui) gli passò vicino e lo chiamò, non rispose finché ebbe finito di pregare, poi si recò da lui e il Messaggero (La pace su di lui) disse: “Che cosa ti ha impedito di venire da me?” Gli rispose: “O Inviato di Allah, stavo pregando” Allora il Profeta (la pace su di Lui) replicò: “Non ha forse detto Allah l’Altissimo: - O voi che credete! Date ascolto ad Allah e il Suo Messaggero allorché vi chiama a ciò che vi dà vita – “Dopo questa, fra le più nobili sure del Corano, il Profeta (la pace su di lui) gli recitò la Sura Al-Fatiha. Questa replica spetta esclusivamente al Profeta (la pace su di lui), nessuno può interrompere la preghiera per chiamare un altro. 

Fratelli e Sorelle: dopo quanto suddetto Allah Potente ed Eccelso ci ha messo in guardia dall’indugiare nel compiere l’atto di dare ascolto. Se il cuore umano è refrattario e rifiuta di obbedire alla chiamata di Allah, Allah si intromette. Il cuore è il luogo più intimo e segreto dell’uomo, ma Allah interviene fra l’uomo e il suo cuore. 

Come ha detto Ibn Abbas (Allah si compiaccia di lui): “Certamente Allah si frappone fra il credente e la miscredenza e il peccato”. 
Infine Allah l’Altissimo ha concluso il versetto con un ultimo ammonimento quando ha spiegato di essere l’Unico davanti al quale la gente sarò radunata, senza alcuna possibilità di nascondersi, ed Egli ricambierà il bene con il bene e il male con il male. 

Fratelli e Sorelle: dobbiamo dare ascolto ed ubbidire a ciò verso cui ci invitano Allah e il Suo Messaggero (la pace su di lui). E’ dovere di ogni credente affrettarsi a compiere qualunque norma religiosa gli giunga da Allah e dal Suo Profeta (la pace su di lui). In questo consiste a vita per i nostri cuori e i nostri intelletti, che appartengono solo ad Allah, e noi dobbiamo diffidare dal mutare questo. 

WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘AAMIN"
Sermone eseguito nella moschea di Roma dall' Imam: Ala Eldin Mohamed Ismail el Ghobashy 
Tratto dal sito mosquesworld.

mercoledì 18 marzo 2009

Khutba del 13/03/2009, la responsabilità collettiva nell’Islam -



"AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA ‘IN 

Fratelli e Sorelle: l’argomento che trattiamo oggi riguarda la responsabilità collettiva nell’Islam, e al riguardo esiste un hadith riferito da Al-Bukhari (Allah abbia misericordia di lui) secondo cui An-Nu’man bin Bashir (Allah si compiaccia di lui) ha affermato di aver sentito raccontare dal Messaggero (la pace su di lui) una metafora concernente i limiti posti da Allah e ciò che vi rientra.

Narrò di un gruppo di gente che tirò a sorte il posto su una nave. Così ad alcuni toccò la parte più alta dell’imbarcazione e ad altri la parte più bassa. Coloro che si trovavano nella parte inferiore quando desideravano dell’acqua dovevano passare da chi era sopra di loro, quindi dissero: - Oh se noi praticassimo un foro nella nostra parte non daremmo noia a coloro che stanno sopra di noi – Se li avessero lasciati fare sarebbero periti tutti, se fossero intervenuti impedendo questo gesto si sarebbero salvati tutti. 
Certamente il Profeta (la pace su di lui) ci ha lasciato questa metafora contenuta nel hadith per parlare di due tipi di fedeli: il primo è quello che si attiene scrupolosamente ai limiti imposti da Allah; il secondo è quello che compie ciò che Allah gli ha proibito omettendo di fare ciò che egli ha ordinato. Questo è colui che pecca in vario modo. Il Messaggero (la pace su di lui) ha paragonato la società, composta dai due gruppi, gli ubbidienti e i disubbidienti, come i passeggeri della nave, i quali tirarono a sorte i propri posti per non creare contrasti fra di loro. Così il posto di alcuni era nel piano superiore della nave, e quello di altri nella parte inferiore. Poi il Profeta (la pace su di lui) ha spiegato che coloro che erano nella parte più bassa quando desideravano l’acqua erano obbligati a salire verso quelli che si erano stabiliti al piano superiore, e questo era motivo di fastidio per loro, quindi ci fu la proposta di praticare un foro nella parte inferiore della nave, che occupavano, per attingere l’acqua senza disturbare chi era sopra di loro. 

Dunque il Profeta (la pace su di lui) in questo modo ha voluto richiamare l’attenzione sulla rilevanza della responsabilità collettiva fra i credenti. Infatti spiegò che i passeggeri della parte alta della nave, permettendo agli altri di attuare la loro proposta, provocarono la morte di tutti, se lo avessero impedito si sarebbero salvati tutti. 

La morale che dobbiamo trarre da questo hadith consiste nel fatto che la responsabilità di ogni singolo componente della collettività concorre alla sua salvaguardia. Ovviamente in una comunità non mancano i peccatori, ma le persone pie ed oneste devono svolgere il loro compito allo scopo di guidarli alla retta via, migliorarli e correggerli, altrimenti la percentuale degli iniqui sarà sempre più numerosa, e la malvagità, l’oppressione, l’inimicizia, la prepotenza si propagheranno fino a sconvolgere le regole dell’integrità e del benessere della società. Questa legge divina esiste dalla creazione di Adamo, infatti il Sacro Corano ci ha raccontato molti episodi riguardanti i seguaci dei profeti e anche coloro che nei loro popoli deviarono dalla retta via. 

Quando le persone rette non svolsero il loro ruolo nell’ammonire e guidare i peccatori, fu la perdizione per gli iniqui e chi tacque sulle loro ingiustizie come ha detto Allah l’Altissimo: “E quelle antiche città noi le distruggemmo allorché agirono iniquamente, e fissammo, per la distruzione loro, un termine” (Sura della caverna XVIII, v. 59). Ripetutamente il Profeta (la pace su di lui) ha insegnato anche che se la gente quando vede uno che si comporta ingiustamente non interviene sarà colpita dalla stessa punizione divina. Anche Abu Bakr As-Sadiq predicava alla gente dicendo di recitare il seguente versetto: “O credenti, badate a voi stessi! Non vi può arrecare danno chi vi ha traviato, se voi siete sulla giusta via…” (Sura della mensa V. v. 105). 
Fratelli e Sorelle, concludendo ricordiamo sempre questo importante insegnamento: avere il senso della responsabilità non significa che i buoni operino nella società solo per migliorare sé stessi abbandonando gli altri, anzi devono adempiere ai loro doveri sociali, culturali e religiosi affinché la società intera possa godere di serenità e benessere. 

WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN"


Sermone eseguito nella moschea di Roma dall' Imam: Ala Eldin Mohamed Ismail el Ghobashy 

Tratto dal sito mosquesworld

venerdì 6 marzo 2009

Khutba del 06/03/2009, avvicinandoci alla ricorrenza della noascita del Profeta (pbsl)



"Bismillah ar rahmani ar rahim
Al hamdulillah rabbi al alamine
Wa salutu, as salamu ala sayydina al mursalin,
Sayydina muhammad wa alii wa sahbhii
Wa ala kulli al muminin wal mumina

La lode appartiene ad Allah, noi lo lodiamo e imploriamo il Suo aiuto, la Sua guida, il Suo soccorso.
Ci rifugiamo in Allah contro il male nel nostro animo e delle nostre cattive azioni.
Colui che Allah guida non potrà perdersi, colui che Allah allontana non potrà trovare chi lo riconduca sulla retta via.
Ashadu la ilah illa Allah ..
Wahdahu la sharika la
ashadu anna Muhammadan rasuluLlah

Egli ci ha onorati inviandoci il migliore dei profeti e rivelando il migliore dei libri e ci ha dato la via dell’islam.

Affermo che il nostro maestro, la nostra guida, il nostro modello, il nostro amico ed educatore è Muhammad (pbsl) Suo servo ed inviato. Ha consegnato l’amana, trasmesso il messaggio e guidato la comunità, lottato sul sentiero di Allah così come dev’essere fatto.
Egli ci ha lasciato una via luminosa, tanto nel giorno quanto nella notte.
Solo colui che è destinato a perdersi si perderà, colui che invece obbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) sarà sulla buona strada.
Chi invece disobbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) danneggerà sé stesso e non lederà Allah in alcunché

Colui che ringrazia ringrazia per se stesso, colui che è ingrato sappia che Allah è al Ghany, al Karim

Facci vivere Signore nella via che egli ci ha mostrato, facci morire e resuscitare tra i suoi, quelli che ci hai indicato come meritori : i profeti, i veridici, i martiri, i devoti. Quale migliore compagnia

amma bad

sono passati quasi 1439 anni dalla nascita nel 570

Vogliamo ricordare oggi le circostanze storiche e un prodigio che avvenne in quello stesso anno benedetto

In quell’anno 570 d.C. (o 571) Abraha, governatore abissino dello Yemen, aveva giurato di distruggere la Ka’ba, che riteneva un santuario idolatrico, in modo da affermare il predominio cristiano su tutta la penisola arabica.
Radunò una potentissima armata e marciò verso l’Hijaz travolgendo la resistenza di alcune tribù arabe che cercarono di sbarrargli il cammino. Alla testa dell’esercito marciava un grande elefante che caricando faceva strage e incuteva il più grande terrore.

Giunto nelle vicinanze della Mecca, Abraha inviò messi nella città e chiese di incontrarne il capo. La Mecca non aveva un vero e proprio capo, ma venne incaricato ‘Abd al-Muttalib , il nonno del Profeta (pbsl) che, tra l’altro, aveva un problema personale da risolvere: le avanguardie abissine avevano razziato un gregge di cammelli che gli appartenevano e voleva ritornarne in possesso.

Abraha fu colpito dalla figura di Abd al-Muttalib e volle compiacerlo chiedendogli in cosa potesse favorirlo. Il notabile coreiscita chiese che gli fossero restituiti i suoi cammelli e, di fronte alla delusione del governatore per una richiesta così infima rispetto al rischio di distruzione del "Santuario degli Arabi", chiarì: " I cammelli sono i miei, la Ka’ba ha un suo Padrone che certamente la difenderà.
L’affermazione suscitò l’irritazione del governatore che ribadì la sua intenzione di radere al suolo la Ka’ba, l’indomani.

Tornato alla città Abd al-Muttalib invitò la gente a ritirarsi sulle colline circostanti, poi si recò al Tempio e pregò Allah di proteggere la Sua casa.

Il giorno dopo, quando l’esercito stava per muovere contro la città, avvennero fatti prodigiosi. L’elefante si accovacciò, e nonostante le blandizie e le percosse, rifiutò ostinatamente di avanzare. Abraha avrebbe dovuto capire la portata di quel segno, ma non fu così e dette l’ordine di avanzare ugualmente.

A questo punto Allah (gloria a Lui l’Altissimo) colpì duramente la gente dell’elefante: apparve una miriade di uccelli che scagliò sugli Abissini e sui loro alleati un flagello sotto forma di pietre durissime e mortali che " Li ridusse come pula svuotata".


'Alam Tará Kayfa Fa`ala Rabbuka Bi'aşĥābi Al-Fīl 'Alam Yaj`al Kaydahum Fī Tađlīlin [Wa 'Arsala `Alayhim Ţayrāan 'Abābīla Tarmīhim Biĥijāratin Min Sijjīlin Faja`alahum Ka`aşfin Ma'kūlin


"Non hai visto come agì il tuo Signore con quelli dell’elefante? Non fece fallire le loro astuzie? Mandò contro di loro stormi di uccelli lancianti su di loro pietre di argilla indurita. Li ridusse come pula svuotata". (Corano CV).

In quello stesso anno, che negli annali dei Coreisciti venne ricordato come "l’anno dell’Elefante", Abd Allah figlio di Abd al-Muttalib morì durante un suo soggiorno a Yathrib, e poco tempo dopo da sua moglie Aminah, figlia del capo di una delle più nobili tribù di quella città, nacque un bambino maschio cui venne imposto il nome di Muhammad.


II parte

Parlando del Suo Inviato (pbsl) dice Allah nel Suo Libro generoso

Wa Mā 'Arsalnāka 'Illā Raĥmatan Lil`ālamīna

Non ti abbiamo mandato se non come una misericordia per i mondi (al muminuna 107)

Questo significa che la misericordia di Allah è scesa su tutto il creato per il tramite del Profeta Muhammad e non solo grazie al Corano che Allah gli ha rivelato e che lui ha trasmesso fedelmente ma anche grazie alla grandezza del suo carattere…

Dice infatti Allah :

Wa 'Innaka La`alá Khuluqin `Ažīmin
in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere . Al Qalam 4

Questa straordinarietà di carattere che Allah subhana ata ala ha concesso al Suo Messaggero (pbsl) ha fattosì che egli potesse dare testimonianza continua e puntuale del Corano stesso tanto che nostra madre Aisha, (Alla sia soddisfatto di lei e di tutte le nobili madri dei credenti) ebbe a dire… “era un Corano che camminava”.

Allah Altissimo affida al Suo Inviato (pbsl) la missione di formare e guidare lo stereotipo della comunità islamica. E suscita intorno a lui una comunità di uomini e donne, composita e variegata:
Mistici o abili uomini d'affari, severi asceti o giullari scherzosi fino all'inverosimile, valorosi nella lotta e tutti fedelissimi al Profeta, quegli uomini e quelle donne seppero dare quell'interpretazione autentica dei precetti e della morale islamica che ancora oggi ispira tutti noi musulmani.

Reciya infatti il Libro di Allah:

Wa 'Innaka Latahdī 'Ilá Şirāţin Mustaqīmin
In verità tu guiderai sulla retta via, Ash-Shuarà 52


Allah diede al Suo messaggero (pbsl) una straordinaria capacità di relazionarsi con ognuno di loro, con lo schiavo come con il fiero capotribù, con il persiano Salman, con la serva abissina Baraka traendo da ognuno di loro il meglio. Egli venne infatti a "migliorare i caratteri eccellenti".

Cari fratelli e sorelle,

le poche cose che abbiamo potuto dire cio devono spingere sempre più alla conoscenza della pratica benedetta del nostro Profeta (pbsl) e all’imitazione delle sue virtù e di quelle dei suoi compagni fedeli.


Ma ricordate sempre che Allah ci avvertiti nel Corano con quel versetto che recitato da Abu Bakr Siddik (Allah sia soddisfatto di lui) riportò la calma nella comunità sconvolta per la morte terrena di Muhammad (pbsl)

Wa Mā Muĥammadun 'Illā Rasūlun Qad Khalat Min Qablihi Ar-Rusulu 'Afa'īn Māta 'Aw Qutila Anqalabtum `Alá 'A`qābikum Wa Man Yanqalib `Alá `Aqibayhi Falan Yađurra Al-Laha Shay'āan Wa Sayajzī Al-Lahu Ash-Shākirīna

"Muhammad non è altro che un messaggero, altri ne vennero prima di lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi? Chi ritornerà sui suoi passi, non danneggerà Allah in nulla e, ben presto, Allah compenserà i riconoscenti". (ali imran ,144)

Muhammad è nato in quel giorno benedetto del 570 (o 571) e 63 anni dopo, in un giorno triste, Allah ha richiamato la sua anima.

La sua missione però prosegue idealmente nella nostra comunità di credenti

Allahumma salli 'ala Muhammadin wa 'ala 'aali Muhammadin, kama salaiyta 'ala Ibrahima wa 'ala 'aali Ibrahima wa barik Muhammadin wa 'ala 'aali Muhammadin, kama salaiyta 'ala Ibrahima wa 'ala 'aali Ibrahima fil alamina, innaka hamidun majid

Allahumma accetta le nostre azioni e perdona i nostri peccati
Allahumma guidaci sulla Tua Via e non ci allontanare
Allahumma sostienici nella nostra fede e nelle nostre intenzioni
Allahumma benedici noi e le nostre famiglie, i nostri genitori, le nostre spose e i nostri figli
Allahumma guariscici dai mali del corpo e da quelli dell’anima
Allahumma rendici degni di testimoniare la Tua verità e la Tua generosità, anta al Haq al Karim
Allahumma benedici e proteggi chi si è posto sulla Tua via con sincerità e coraggio.
Allahumma sostieni coloro che s’impegnano nella causa del bene .
Allahumma allontana ogni fitna dalla nostra comunità"


Sermone preparato ed eseguito dal fratello Hamza Roberto Piccardo.

lunedì 2 marzo 2009

Khutba del 27/02/2009, il sermone dell'addio.


"Bismillah ar rahmani ar rahim
Al hamdulillah rabbi al alamine
Wa salutu, as salamu ala sayydina al mursalin, 
Sayydina muhammad wa alii wa sahbhii
Wa ala kulli al muminin wal muminat

La lode appartiene ad Allah, noi lo lodiamo e imploriamo il Suo aiuto, la Sua guida, il Suo soccorso. 
Ci rifugiamo in Allah contro il male nel nostro animo e delle nostre cattive azioni.
Colui che Allah guida non potrà perdersi, colui che Allah allontana non potrà trovare chi lo riconduca sulla retta via.
Ashadu la ilah illa Allah ..
Wahdahu la sharika la 
ashadu anna Muhammadan rasuluLlah

Egli ci ha onorati inviandoci il migliore dei profeti e rivelando il migliore dei libri e ci ha dato la via dell’islam.

Affermo che il nostro maestro, la nostra guida, il nostro modello, il nostro amico ed educatore è Muhammad (pbsl) Suo servo ed inviato. Ha consegnato l’amana, trasmesso il messaggio e guidato la comunità, lottato sul sentiero di Allah così come dev’essere fatto.
Egli ci ha lasciato una via luminosa, tanto nel giorno quanto nella notte.
Solo colui che è destinato a perdersi si perderà, colui che invece obbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) sarà sulla buona strada.
Chi invece disobbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) danneggerà sé stesso e non lederà Allah in alcunché

Colui che ringrazia ringrazia per se stesso, colui che è ingrato sappia che Allah è al Ghany, al Karim

Facci vivere Signore nella via che egli ci ha mostrato, facci morire e resuscitare tra i suoi, quelli che ci hai indicato come meritori : i profeti, i veridici, i martiri, i devoti. Qale migliore compagnia

amma bad

Il Sermone d'Addio

Quando il Profeta (pbsl) conquistò La Mecca, dopo vent'anni di lotte e di sofferenze, concesse un'amnistia generale e non rivendicò i beni immobili che lui e i suoi compagni avevano dovuto abbandonare al momento dell'emigrazione.

Nel 632 Muhammad (s.A.'a.s.) intraprese solennemente un hajj (il pellegrinaggio alla Mecca), accompagnato da novantamila pellegrini.

Un versetto del Corano, rivelato nel corso dell'ultimo pellegrinaggio del Profeta (pbsl)
(presumibilmente il 7 marzo 632) annunciava al Profeta (pbsl) che la sua missione era compiuta:

"Al yawma akmaltu lakum dinakum wa atmamtu alaykum niyamaty wa raditi lakum islama dynam "

Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm. (Corano, V, 3).

Lo stesso giorno il Profeta (pbsl), nel corso del pellegrinaggio pronunciava il suo "sermone di addio" dall'alto del Monte della misericordia, ad Arafat, davanti a centoquarantamila fedeli. Quelle parole sono perennemente vive nel cuore di tutti i credenti. 

Disse il Profeta (pbsl) sul Monte della Misericordia nel pellegrinaggio di Addio:

"Popolo, ascoltate le mie parole (e fatene tesoro), poiché io non so se mi sarà concesso di potervi incontrare in questo luogo e di eseguire il pellegrinaggio, dopo quest'anno.

O gente! ALLAH dice: O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e da una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù affinché vi conosceste a vicenda. Presso ALLAH, il più nobile di voi è colui che più lo teme. Un arabo non é superiore ad un persiano né un bianco ad un nero, tranne che in timor di ALLAH. Tutto il genere umano discende da Adamo ed Adamo fu creato dalla polvere. Ogni pratica dei giorni dell'ignoranza e oggi sotto i miei piedi! Tutti gli interessi e le usure sono aboliti.

Gente! il vostro sangue, i vostri beni e il vostro onore sono inviolabili fino al giorno in cui comparirete davanti al vostro Signore, come inviolabili sono questi giorni, questo mese, questa città.

In verità, tra non molto, ciascuno di voi dovrà rispondere delle sue azioni.

Gente! Quelli di voi che sono coniugati hanno dei diritti nei confronti delle loro mogli e le mogli, a loro volta hanno diritti nei confronti dei loro mariti. -

E dovere dei mariti rispettare i diritti coniugali delle mogli ed e loro diritto che le mogli si comportino onestamente. Se esse si comportano disonestamente, ALLAH vi autorizza a non adempiere il debito coniugale, allontanandole dai vostri letti e, castigarle, ma non severamente. Se si ravvedono é vostro dovere provvedere a vestirle e a nutrirle, mantenendole come si conviene.

Non é concesso alla moglie di dare a altri una cosa di proprietà del marito, senza il consenso di lui. Trattate le donne con gentilezza, poiché esse sono le vostra compagne e sono il gentil sesso. Siate testimoni di ALLAH per quanto concerne le donne, poiché è ALLAH che ve le ha affidate e dalla Parola di ALLAH deriva il vostro diritto di unirvi con loro.

Nessuna cosa appartenente ad un fratello è lecita per un musulmano, ad eccezione di quella che gli viene data volontariamente. Perciò non fatevi torti a vicenda.

Gente! Ogni musulmano e fratello di ogni altro musulmano e tutti i musulmani costituiscono una fratellanza. Per quanto riguarda i vostri dipendenti, o padroni, siate solleciti a nutrirli con ciò' di cui voi stessi vi nutrite e a vestirli con gli abiti cui vi vestite voi stessi.

State attenti a non andare alla rovina, dopo di me, litigando tra voi e facendovi violenza gli uni gli altri. Gente! Nessun profeta verrà suscitato dopo di me e nessuna comunità religiosa si formerà dopo di voi (per volere di ALLAH). In verità, io vi lascio qualcosa che, se ad esse vi attenete, vi impedirà di andare in perdizione: il libro di ALLAH e la condotta del suo Profeta.

Satana ha ormai perduto ogni speranza di essere adorato in questa terra, però non si darà per vinto e cercherà di sedurvi in cosa minori dell’adorazione, perciò state attenti a non lasciarvi sedurre da lui in qualcuno degli aspetti minori della religione. 

Adorate ALLAH, il Signor vostro, eseguite le cinque orazioni quotidiane, osservate il digiuno del mese di Ramadan, pagate prontamente la purificazione dei vostri beni (zakat), eseguite il pellegrinaggio alla casa di ALLAH, obbedite a chi tra voi ha il comando e, cosi facendo, entrerete nel Paradiso del vostro Signore. Che coloro che sono presenti portino questo messaggio a chi é assente. Può darsi che molti di coloro a cui il messaggio sarà portato lo capiscono meglio di coloro che lo hanno udito con le loro orecchie.

E finalmente disse il profeta Muhammad (pbsl):
Quando vi chiederanno di me cosa direte?
All’unisono i presenti risposero:
Noi renderemo testimonianza che tu ci hai portato il messaggio che ti era affidato, hai adempiuto la tua missione e ci ha consigliato per il nostro bene!

Allora l'Apostolo di ALLAH (pbsl) alzò verso il cielo la sua mano chiusa con l’indice teso e poi, rivolgendola verso i presenti, disse:

O ALLAH, rendi testimonianza! O ALLAH, rendi testimonianza!

II parte

Bismillah ar rahmani ar rahim
Al hamdulillah rabbi al alamine
Wa salutu, as salamu ala sayydina al mursalin, 
Sayydina muhammad wa alii wa sahbhii
Wa ala kulli al muminin wal muminat

Questo sermone può essere considerato il testamento del Profeta (pbsl), che mori' tre mesi più tardi a Medina. Le sue ultime parole furono: " All'amico supremo ". Lavarono il suo corpo, l'avvolsero in un lenzuolo, e a uno a uno sfilarono i fedeli dicendo: " La pace sia con te, o rasul (inviato) di Allah! Noi testimoniamo che tu hai trasmesso il suo messaggio, che ti sei adoperato a seguire la sua traccia, sino a glorificarne la religione e condurla a compimento ". Con queste stesse parole, dopo tredici secoli, i musulmani rendono omaggio alla tomba del Profeta (pbsl), nel medesimo punto in cui è morto.

" A distanza di tredici secoli, la sua presenza spirituale è quasi altrettanto viva come nei suoi giorni. A lui solo si deve se una spora di villaggi, anticamente chiamati Yathrib, divennero una città che fino a tutt'oggi è amata dai musulmani come mai nessuna città nel mondo. Città che tuttora è rimasta senza un suo nome, poiché viene chiamata da più di tredici secoli Madinat an-nabawi, "la città del Profeta (pbsl)". Da più di tredici secoli tale amore vi è venuto a convergere, che tutte le forme, tutti i gesti vi hanno assunto come un'aria di famiglia e tutte le differenze esteriori si sono attenuate per integrarsi in un armonia comune.

Questo è l’uomo la cui figura noi riveriamo e amiamo sopra ogni altra creatura umana

seguono i du'ha e ancora la salat sul Profeta (pbsl)

tutti gli errori sono i miei tutto il bene viene da Allah..."


Sermone preparato ed eseguito dal fratello Hamza Roberto Piccardo.

Khutba del 20/02/2009, l' esistenza di Allah.



Bismillah ar rahmani ar rahim
Al hamdulillah rabbi al alamine
Wa salutu, as salamu ala rasul karim la sua famiglia, i suoi compagni e tutti i credenti

La lode appartiene ad Allah, noi lo lodiamo e imploriamo il Suo aiuto, la Sua guida, il Suo soccorso. 
Ci rifugiamo in Allah contro il male nel nostro animo e delle nostre cattive azioni.
Colui che Allah guida non potrà perdersi, colui che Allah allontana non potrà trovare chi lo riconduca sulla retta via.
Ash adu la ilah illa Allah
Wahdahu la sharika la 
wa ash adu anna Muhammadan rasuluLlah

Allah ci ha onorati inviandoci il migliore dei profeti e rivelando il migliore dei libri e ci ha dato la via dell’islam.

Affermo che il nostro maestro, la nostra guida, il nostro modello, il nostro amico ed educatore è Muhammad (pbsl) Suo servo ed inviato. Ha consegnato l’amana, trasmesso il messaggio e guidato la comunità, lottato sul sentiero di Allah così come dev’essere fatto.
Egli ci ha lasciato una via luminosa, tanto nel giorno quanto nella notte.
Solo colui che è destinato a perdersi si perderà, colui che invece obbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) sarà sulla buona strada.
Chi invece disobbedisce ad Allah e al Suo messaggero (*) danneggerà sé stesso e non lederà Allah in alcunché

Colui che ringrazia ringrazia per se stesso, colui che è ingrato sappia che Allah è al Ghany, al Karim

Allah masalli saydina Muhammad...

Facci vivere Signore nella via che egli ci ha mostrato, facci morire e resuscitare tra i suoi, quelli che ci hai indicato come meritori : i profeti, i veridici, i martiri, i devoti. Qale migliore compagnia

amma bad

BihdniLlah, oggi parleremo della ragione stessa che ci riunisce qui oggi e ogni venerdì e nelle moschee di tutto il mondo…

L’esistenza di ALLAH

DIO esiste

Il musulmano crede in DIO, nella Sua esistenza, nella Sua qualità di Creatore dei cieli e della terra, nella sua conoscenza del visibile e dell'invisibile, il Signore, Malik ul Mulk , l'Unico e Al Adhim

Nel Corano DIO ha rivelato la Sua esistenza, la Sua Divinità e i Suoi attributi.

Egli dice:

“Allah è il vostro Dio! Ha creato i cieli e la terra in sei giorni Si è insediato sul Trono. Copre il giorno con la notte che non cessa di inseguirlo senza fine. Il sole la luna e le stelle sono sottomesse ai Suoi comandi. Egli è il Creatore, Egli è l'ordine. Sia benedetto Dio , Signore dell'universo. (Corano 7,54)

Egli si era rivelato a Mosè

“Dal lato destro della valle sacra, Dio si rivolse a Mosé dal centro dell'albero e gli disse:;Mosè! Sono Io, Allah, il Signore dell'universo. (Corano 28,30)

Egli gli disse ancora:
“ Io sono Dio ! Non c'è altro Dio che Me! Adorami! Prega invocando il Mio Nome! (Corano 20,14)

Per esprimere la Sua gloria ed annunciare i Suoi nomi e Attributi, dice:

Huwa Allāhu Al-Ladhī Lā 'Ilāha 'Illā Huwa Al-Maliku Al-Quddūsu As-Salāmu Al-Mu'uminu Al-Muhayminu Al-`Azīzu Al-Jabbāru Al-Mutakabbir
Subĥāna Allāh `Ammā Yushrikūn

Huwa Allāhu Al-Khāliqu Al-Bāri'u Al-Muşawwiru Lahu Al-'Asmā'u Al-Ĥusná Yusabbiĥu Lahu Mā Fī As-Samāwāti Wa Al-'Arđi Wa Huwa Al-`Azīzu Al-Ĥakīm

Egli è Allah, Colui all'infuori del Quale non c'è altro dio, il Re, il Santo, la Pace, il Fedele, il Custode, l'Eccelso, Colui che costringe al Suo volere, Colui che è cosciente della Sua grandezza. Gloria ad Allah, ben al di là di quanto Gli associano.Egli è Allah, il Creatore, Colui che dà inizio a tutte le cose, Colui che dà forma a tutte le cose. A Lui [appartengono] i nomi più belli. Tutto ciٍ che è nei cieli e sulla terra rende gloria a Lui. Egli è l'Eccelso, il Saggio. ( Corano 59,22/24)

Egli si è lodato con queste parole:
Al Hamdulillah rabbi al alamine, ar rahmani ar rahim, Maliki yaum i din

“ Sia lode a Dio, Signore dell'universo. Il Clemente,il Misericordioso, il Re del Giorno del Giudizio” (Fatiha)

'Inna Hadhihi 'Ummatukum 'Ummatan Wāĥidatan Wa 'Anā Rabbukum Fā`budūni 

Egli si è rivolto a noi musulmani dicendo: “ Voi appartenete ad una sola comunità, Io sono il vostro Dio, adorateMi. ( Corano 21, 92)

Nella Sura "I Credenti" Egli dice:

'Anā Rabbukum Fa Attaqūni 

“Io sono il vostro Dio, temeteMi! (Corano 23,52)

Escludendo qualsiasi pretesa di esistenza di altre divinità oltre a Lui
nei cieli o sulla terra, Egli dice:

“Se ci fossere altre divinità oltre ad Allah nei cieli e sulla terra, tutto sarebbe distrutto. Gloria a Dio ,il Signore del Trono al di sopra di tutte le empietà. (Corano 21,22)

I Profeti 

Molte decine di migliaia di profeti e centinaia di Messaggeri hanno affermato, nel corso dei tempi, l'esistenza di Dio nella sua qualità di Padrone e Creatore dell'universo del quale dispone in completa libertà, e hanno resi noti i Suoi Nomi e i Suoi Attributi. Ognuno di loro aveva ricevuto il Messaggio, direttamente dalla Parola divina o per il tramite di un emissario angelico o ancora per ispirazione di Dio

La testimonianza di un numero cosi grande di uomini tanto eccellenti, non può essere messa in dubbio. E inconcepibile che si siano accordati per inventare le stesse menzogne, essi, che rappresentano l'élite degli uomini più saggi e più sinceri. 

Una parte maggioritaria dell’umanità crede all'esistenza di Dio e Lo adora e si sforza di obbedirGli

E’ sempre stato così nella storia e così sarà finché Allah darà tempo a questo mondo.

Milioni di sapienti hanno affermato l'esistenza di Dio, i Suoi Attributi e i Suoi Nomi. Lo hanno proclamato Signore di tutto l'universo, l'Onnipotente e, per questa ragione, Gli hanno consacrato culto e sottomissione. In Suo nome essi hanno amato e per Lui hanno odiato.

Questo ho detto, chiedo perdono per me e per voi…

Il Libro manifesto

Tutto l'universo così vario, le creature cosi numerose, così diverse testimoniano l'esistenza di un Creatore che è Allah, Il Possente , Il Glorioso
Nessuno ha mai preteso di aver creato questo universo,a parte Lui. 
La nostra comprensione non può concepire che un'azione, per minima che sia, possa essere compiuta senza l'intervento di qualcuno,un pasto senza un cuoco o un letto rifatto senza che una mano l'abbia preparato

Cosa dire allora di questo universo gigantesco e spaventoso con i suoi cieli, le sue orbite, il suo sole , la sua luna e le sue stelle, tutti diversi per volume, proporzioni, distanze e itinerari?

E cosa dire della terra popolata di uomini, ginn e di animali di specie tanto diverse per colore, linguaggi , intelligenza e caratteristiche?

La Parola di Dio che ci è stata rivelata, che noi leggiamo, meditiamo e comprendiamo é una prova dell'esistenza del Creatore perché è inconcepibile che una parola esista dal nulla.

La Parola di Dio quindi testimonia la Sua esistenza, soprattutto in quanto Essa contiene la legge più solida e più saggia che l'uomo abbia mai conosciuto e dalla quale ha tratto vantaggi enormi. Essa enuncia le teorie scientifiche più vere, contiene moltissimi fatti storici e profezie di notevole autenticità.

Nessuno storico ha mai osato smentire uno dei fatti storici che il Corano ha citato nei particolari o ai quali ha fatto allusione.

Una Parola così sapiente e così vera, il buon senso non può attribuirla ad un mortale, perché Essa è al disopra delle sue possibilità, del livello del suo sapere. 

Essa è quella del Creatore e prova la Sua esistenza, la Sua potenza, la Sua saggezza.

Il miracolo della vita è la testimonianza della Sua esistenza
Al khaliq, ala bariu, al musawwir
Il Creatore,
Colui che dà inizio a tutte le cose, Colui che dà forma a tutte le cose

Al fatir- Colui Che è all’origine

L'uomo, ad esempio, comincia con una goccia di sperma nell'utero. In seguito a stupefacenti passaggi che solo Dio è capace di realizzare, diventerà un essere complesso e capace di cose stupefacenti e fra tutte quella di sottomettersi al Signore di questa vita e dell’altra, con amore e consapevolezza, con pazienza e coraggio.

Quello che riguarda la sua creazione, vale anche per la sua crescita: dall'infanzia passa alla giovinezza, poi all'età matura per terminare con la vecchiaia.
Queste leggi che governano l'uomo e gli animali, sono le stesse che governano gli alberi, le piante, le stelle e i corpi celesti. Senza deviare dalla loro strada essi obbediscono, tutti, alle leggi che regolano la loro esistenza.

Se l'ordine che li conserva venisse a mancare, sarebbe la demolizione del mondo e la fine della vita.
Guidato da queste prove spirituali e logiche come dalle altre prove trasmesse dal Corano, il musulmano crede in Dio l'Altissimo, nel Suo essere l'Amministratore dell'universo e nella sua divinità sopra tutti gli uomini .

E basandosi sulla Fede, il musulmano dà forma alla sua vita in tutti i campi.

Non dimenticate chi soffre
Non dimenticate chi ha bisogno
Ad Allah non serve la nostra adorazione
Huwa Al Ghany, Colui che non bisogno di nulla
Sono creature che hanno bisogno
Di una parola, di un aiuto, di un consiglio
Di una sadaqa
Servite Allah servendo le Sue creature
Egli è ash- Shakur, chi più di Lui?

Allahumma accetta le nostre azioni e perdona i nostri peccati
Allahumma guidaci sulla Tua Via e non ci allontanare
Allahumma sostienici nella nostra fede e nelle nostre intenzioni
Allahumma benedici noi e le nostre famiglie, i nostri genitori, le nostre spose e i nostri figli
Allahumma guariscici dai mali del corpo e da quelli dell’anima
Allahumma rendici degni di testimoniare la Tua verità e la Tua generosità, 
anta l Haq al Karim
Allahumma benedici e proteggi chi si è posto sulla Tua via con sincerità e coraggio.
Allahumma sostieni coloro che s’impegnano nella causa del bene .
Allahumma allontana ogni fitna dalla nostra comunità


Sermone preparato ed eseguito dal fratello Hamza Roberto Piccardo