sabato 18 aprile 2009

Khutba del 27/03/2009 (moschea di Roma), doni e benefici di Allah.



AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA ‘IN 

Fratelli e Sorelle, anche oggi introduciamo l’argomento che tratteremo, cioè l’importanza dei doni e dei benefici divini, leggendo le parole di Allah l’Altissimo a questo riguardo: “E rammentate quando voi eravate pochi e disprezzati sulla terre, timorosi che gli altri vi portassero via, e Allah vi diede asilo e vi confermò con la Sua trionfale assistenza e vi provvide delle cose buone, a che foste a Lui riconoscenti. O voi che credete! Non tradite Allah e il Suo Messaggero, poiché così facendo tradireste i pegni in voi riposti da Allah, e voi lo sapete” (Sura del bottino VIII, vv. 26-27). 

Fratelli e Sorelle riflettiamo su queste parole. In questi due versetti Allah Potente ed Eccelso ha spiegato quale sia stato il Suo grande dono per il gruppo dei credenti che erano afflitti da difficoltà come la loro esiguità, la debolezza e la paura, fattori che contribuiscono alla sconfitta spirituale e materiale di qualunque comunità. Ma coloro che si attengono devotamente e saldamente al percorso segnato da Allah e alle Sue prescrizioni vedranno come Allah muterà la loro condizione, da essere minoranza diventeranno maggioranza, da uno stato di debolezza e timore passeranno ad uno di forza e affermazione, così come dall’indigenza al benessere. 

Questo discorso era rivolto al Profeta (la pace su di lui) e a chi era con lui, allo scopo di ricordare loro la grazia divina che avevano ricevuto con la protezione da chi era loro ostile. Allah aveva qualificato Makkah al-Mukarramah per la loro grandiosità e importanza, non vi era alcuna sicurezza né tranquillità, quindi era la peggior dimora fino a che il Profeta (la pace su di lui) portò l’Islam. Così diede loro una posizione stabile nel paese, concesse loro mezzi di sussistenza, e li formò con l’Islam. Oltre la ricompensa dal punto di vista pratico, ci fu la ricompensa della fede e del soccorso della religione di Allah che è assistenza, aiuto e sostegno con l’appoggio e la forza, insieme al prodigare loro cose buone come sostentamento, affinché fossero grati di questi doni. 
Poi il discorso è divenuto un appello accorato ai credenti mettendoli in guardia dal tradire Allah abbandonando ciò che ha prescritto loro, e anche dal tradire il Messaggero (la pace su di lui) abbandonando gli insegnamenti e le raccomandazioni affidategli da Allah per loro, e così pure i pegni a loro affidati. Purtroppo questo tradimento avviene in maniera consapevole, infatti chi lo fa sa quanto vi è di turpitudine, disonore, slealtà e dissimulazione nel tradimento. A questo riguardo An-Nasai (Allah abbia misericordia di lui) ha riferito che secondo Abu Huraira (Allah si compiaccia di lui) il Profeta (la pace su di lui) diceva: “O Dio io cerco rifugio in Te dalla fame, che è certamente una malvagia compagna, e dal tradimento, che quando proviene dagli intimi è certamente la peggior cosa”. 

Fratelli e Sorelle: dobbiamo sempre rammentare i doni che riceviamo da Allah, come pure la Sua assistenza e la Sua protezione nei nostri confronti quando siamo in difficoltà. Questo ordine deve ricorrere ripetutamente nella vita del singolo fedele come dell’intera comunità di credenti proprio di fronte alle avversità maggiori, e per superarle è necessario ubbidire ad Allah ed al Suo Inviato senza tradirli in alcun modo. 

WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN 

Sermone tenuto e preparato dall'imam Ala Eldin Mohamed Ismail el Ghobashy. Tratto dal sito mosquesworld.